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Una storia dissacrante e divertente dell'incontro fra la rivoluzione fascista, giunta a Roma "confezionata e fabbricata come un panettone milanese", e la società aristocratica delle capitale divisa tra la fedeltà "codina" alla vecchia Roma papale e la fedeltà alla monarchia sabauda. Mentre un giovane diplomatico di carriera si preoccupa di far diventare "sopportabile" l'abbigliamento e il modo di comportarsi in pubblico di Mussolini, il parvenu giunto al potere, la rivoluzione fascista non riesce a intaccare vecchi riti e abitudini come la caccia alla volpe e la passione per i cavalli. Il libro racconta la storia minore, ma non per questo meno vera, del difficile rapporto fra un mondo che guarda al passato e un mondo privo di tradizioni: la corsa alla ricerca dei titoli nobiliari, le dame dell'aristocrazia fra sussulti borghesi e rivendicazioni di ruolo, la funzione dell'ippodromo romano delle Capannelle come luogo di socializzazione fra la "nuova classe" e l'antica aristocrazia. Prefazione di Francesco Perfetti.